Forse lo conosci come Lago di Como, ma il suo vero nome è Lario: un capolavoro naturale tra i più profondi d’Europa, dove storia, poesia e paesaggio si fondono da secoli.
C'è un angolo d’Italia dove il tempo sembra scorrere più lentamente, quasi si curvasse sulle rive per riflettere la luce. Un luogo dove l’acqua non è solo specchio del cielo, ma anche custode di storie, amori e battaglie. È il Lago Lario, conosciuto ai più come Lago di Como, uno dei gioielli più luminosi del patrimonio turistico italiano.
Con i suoi 145 chilometri quadrati di superficie, il Lago Lario è il terzo lago più esteso d’Italia, ma ciò che davvero sorprende è la sua profondità: ben 410 metri, che lo rendono uno dei laghi più profondi d’Europa. A guardarlo dall’alto, si presenta come una “Y” rovesciata, disegnata da mani millenarie di ghiaccio e tempo, incastonata tra le province di Como e Lecco. Ogni suo ramo racconta una storia diversa, ogni sponda conserva un volto del paesaggio italiano.
Un paesaggio cantato dai poeti
Non è un caso che Manzoni, Stendhal, Lord Byron e Franz Liszt si siano lasciati rapire da queste rive. Il Lago Lario, tra le mete turistiche in Italia più affascinanti, offre una scenografia naturale che sa parlare all’anima: boschi fitti, ville sontuose, borghi incastonati come gemme tra l’acqua e la roccia.
Passeggiare lungo la costa orientale del ramo comasco significa attraversare una galleria botanica vivente, popolata da querce secolari, castagni, faggete, abeti e ginepri. In primavera, i rododendri e i mirtilli selvatici colorano i sentieri, mentre nei ristoranti di lago si servono ancora i Misultin, agoni del Lario essiccati secondo un rito che sa di antica sapienza.
I borghi del silenzio e dell’eleganza
Ogni paese affacciato sul lago è un piccolo universo. Pognana, Careno, Nesso, Brienno, Moltrasio, Laglio, fino a Corenno Plinio, sono nomi che scorrono come note di una sinfonia antica. Qui la pietra incontra il lago, le scalinate si tuffano nell’acqua, e ogni vicolo racconta storie di pescatori, nobili e artisti.
Tra questi spicca Villa Lucertola, elegante dimora storica, esempio della raffinata architettura lacustre. Ma non solo: nelle vicinanze si trova anche il Pian di Spagna, un’oasi naturale di rara bellezza, santuario per gli uccelli migratori e paradiso per chi ama il turismo lento e sostenibile, tra campeggi panoramici e silenzi rigeneranti.
L’Isola Comacina: un frammento di Medioevo
Nel cuore del lago sorge l’unica isola del Lario: l’Isola Comacina. Un minuscolo lembo di terra che ha vissuto la gloria e la distruzione, la fede e la guerra. Nel XII secolo fu alleata di Milano nella celebre guerra contro Como, uscendone sconfitta e devastata. Eppure, la sua anima è rimasta viva: oggi l’isola ospita la chiesetta di San Giovanni, le rovine della Basilica di Sant’Eufemia e alcune strutture razionaliste immerse nel verde.

L’isola è circondata dalla pittoresca baia Zoca de l’Oli, dove gli ulivi crescono spontanei, e dove si erge ancora il campanile dello Xenodocchio di Santa Maria Maddalena. Questo, insieme al Sacro Monte di Ossuccio, fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.
Un lago da vivere… anche sull’acqua
Navigare sul Lago di Como non è solo un’attività turistica: è un rito, un gesto antico che unisce le generazioni. Il battello “Concordia”, ancora oggi in servizio, è l’ultimo a ruote con motore a vapore visibile di tipo Caprotti: un'autentica macchina del tempo galleggiante. Le crociere sul lago, che partono al mattino da Como e rientrano la sera, permettono di scoprire paesaggi incantati e fermarsi nei borghi più caratteristici, godendo del lago come facevano i viaggiatori del Grand Tour.
Il Lario, una meraviglia che continua a stupire
Visitare il Lago di Como – o meglio, scoprire il Lago Lario – è molto più che una semplice gita fuori porta. È un viaggio nell’eleganza, nella natura e nella storia, un itinerario tra ville neoclassiche, sentieri silenziosi, acque profonde e luoghi che hanno visto passare poeti, regine e sognatori.
In un’epoca in cui tutto sembra correre, il Lario resta lì, immobile e immenso, a ricordarci che la bellezza ha bisogno di tempo, di occhi attenti e di cuori aperti.